domenica 2 marzo 2014

Gruppo di lavoro Cibo - Salute - Economia

Via la plastica dalle mense scolastiche
Lo stato dell’arte
 
dossier ottobre 2013


Il laboratorio "IdeAzioni civiche", gruppo di lavoro "Cibo - Salute -

Economia", agisce nella piena convinzione che la partecipazione della cittadinanza sia indispensabile al miglioramento di un servizio strategico come la refezione scolastica: per questo non intende abdicare al diritto di conoscere, verificare, sollecitare.
E’ evidente che le risposte ricevute dall'amministrazione costituiranno il tracciato per il confronto aperto, la primavera scorsa, con il "tavolo tecnico" e con la cittadinanza nel suo insieme.
Ribadiamo la nostra disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni alle questioni evidenziate, sottolineando al tempo stesso che l’emergere visioni discrepanti sugli argomenti trattati non è da noi inteso come luogo di conflittualità permanente verso l'amministrazione comunale, la cui credibilità - crediamo - può solo aumentare nel rapporto costruttivo con la cittadinanza.


5 ottobre 2013 
Via la plastica dalle mense scolastiche. Lo stato dell’arte
Nella primavera del 2013 il laboratorio "IdeAzioni civiche", gruppo "Cibo,salute, economia", ha promosso un’Istanza in base all’art. 18 dello Statuto per sollecitare il Comune di Perugia ad eliminare stoviglie e posate di plastica "usa e getta" da 45 delle 64 mense scolastiche di propria competenza.

La campagna "Via la plastica dalle mense scolastiche" costituisce un esempio concreto di come un gruppo di "cittadinanza attiva" in forma del tutto volontaria riesca ad elaborare una proposta articolata su: conoscenza dettagliata del quadro di intervento, analisi dei bisogni presenti nella comunità locale, normative in tema di ambiente, diritti fowndamentali dell’infanzia (educazione alla salute in primis), bilancio ambientale ed impronta ecologica.
Quell’Istanza ha raccolto oltre un migliaio di firme, 800 delle quali (su supporto cartaceo) sono state consegnate all’apposito ufficio il 22 maggio. Le rimanenti dal sito Firmiamo.it
L’Istanza trae forza da un triplice presupposto:
1) l’alimentazione richiede equilibrio in tutte le componenti del processo: non solo nel consumo di cibo ma anche nella destinazione finale degli avanzi/rifiuti (effetti ambientali dell’usa e getta, ecc.);
2) l’alimentazione equilibrata è presupposto fondamentale per buone condizioni di salute della popolazione nel suo insieme: ricorso a cibi buoni e sani; consumo del pasto in ambiente adatto (logistica, rumorosità); uso di metodi e supporti materiali di comprovata salubrità ai quali ricorrere in nome del "principio di precauzione";
3) i processi produttivi necessari per le politiche locali attente all’alimentazione equilibrata hanno un rilievo economico non trascurabile quanto a ricaduta sul territorio: produzioni biologiche, filiera corta, stagionalità.
Insieme a tali presupposti è stata condivisa, dalle persone firmatarie, la necessità che vengano adottati comportamenti coerenti da parte del Comune di Perugia, dopo le parole pronunciate dal Sindaco Boccali nel corso dell’incontro del 3 giugno 2013 con le persone promotrici dell’Istanza, presenti l’assessore Ferranti e il dirigente Zepparelli.
All’Amministrazione comunale Ideazioni Civiche rivolge le seguenti domande:
• come intende rispettare la Direttiva europea (2008/98/CE) sulla riduzione dei rifiuti?
• come sta applicando le raccomandazioni della Carta di Aalborg sull’impatto ambientale?
• come intende applicare la Legge regionale n°11/2009 in materia di gestione rifiuti?
• in quale misura viene applicata la legge regionale 18/2008 che regola gli acquisti pubblici ecologici?
• come intende sostenere i processi produttivi locali ispirati alla filiera corta?
• come intende procedere lungo l’itinerario tracciato dal Sistema sanitario nazionale definito "Guadagnare salute"?
• come intende incentivare i processi di partecipazione della cittadinanza nel miglioramento di efficienza-efficacia-economicità dei servizi erogati?
• come intende mettere a disposizione della cittadinanza i dati riferibili al servizio mense scolastiche (dislocazione e organizzazione cucine e refettori, numero pasti a cucina interna, numero pasti in catering, personale comunale addetto,
Via la plas tic a dalle mense sc olas tiche. Lo s t a t o dell’ art e dossier ottobre 2013

personale dell’Ati, uso di stoviglie lavabili, uso di stoviglie usa e getta, differenziazione "condivisa" con le scolaresche, bilancio dettagliato entrate – uscite)?
• è disposta ad avviare progetti pilota con il coinvolgimento dei Comitati-mensa propensi all’eliminazione della plastica dalle mense scolastiche?
Un "grappolo" di chiarimenti tanto più necessario secondo un orientamento rafforzato dal crescente numero di comuni che, in Italia, hanno affrontato la questione applicando i criteri a cui si ispira l’Istanza di cui sopra. Per un insieme di questioni che ha riscosso l’attenzione dei media e che è entrato nella consapevolezza dell’opinione pubblica cittadina: la quale, grazie ad una cospicua mailing list e alla copertura giornalistica delle testate locali, è costantemente informata sull’esito dell’Istanza e della trattativa nel frattempo attivata tra Ideazioni civiche e l’Amministrazione comunale (rappresentata dall’assessore Monia Ferranti e dall’ing. Fabio Zepparelli, dirigente l’Unità operativa infanzia adolescenza).

Questioni generali sull’inizio del confronto tra cittadinanza, amministrazione pubblica, gestori del servizio

Considerato il valore della partecipazione della cittadinanza nell’elaborazione di progetti condivisi per l’evoluzione dei servizi pubblici (valore che in molteplici occasioni l’Amministrazione comunale di Perugia ha pur ribadito come proprio) diventa indispensabile stabilire un metodo per il lavoro del "tavolo tecnico" attivato con l’incontro del 9 luglio u.s.
In tal senso, Ideazioni civiche ritiene innanzitutto indispensabile:
- la creazione di un pool di figure esperte (su alimentazione, logistica, amministrazione del budget, comunicazione, capitolato d’appalto) indicate dai soggetti partecipanti al tavolo stesso (Ideazioni civiche, Comune, Ati);
- la redazione di un verbale al termine di ogni incontro, e la sua pubblicità in forme e tempi concordati;
- la fissazione di un calendario delle riunioni o, comunque, al termine di ogni incontro la definizione della data del successivo.

Risposta scritta all’Istanza
– Teniamo a far presente che lo Statuto comunale prevede una risposta scritta alle istanze della cittadinanza entro 60 giorni dal loro deposito. Alla data odierna (5 ottobre 2013) sono trascorsi 135 giorni dalla presentazione, avvenuta il 22 maggio.

Le sollecitazioni che abbiamo dovuto inviare per la convocazione del primo "tavolo" (quello del 9 luglio, 48 giorni dopo il deposito dell’istanza), i rinvii per il secondo (verbalmente fissato per il 21 agosto e ancora non convocato), non costituiscono un segnale rassicurante sull’effettiva disponibilità al dialogo e al confronto da parte dell’Amministrazione che, nel frattempo, ha continuato a procedere nella strutturazione del servizio per il prossimo anno scolastico.
Con il passare delle settimane emergono rischi di dilazione, e soprattutto di scarsa trasparenza: non sono pervenute, ad esempio, informazioni sull’attività di riorganizzazione del servizio mense, sull’evolvere della situazione del personale, sulle scelte per l’aggiornamento e la riqualificazione indispensabili per il coinvolgimento di chi opera quotidianamente nelle mense, sulle opzioni logistiche e organizzative per il ripristino dei servizi di lavaggio stoviglie.
Via la plas tic a dalle mense sc olas tiche. Lo s t a t o dell’ art e dossier ottobre 2013
Quadro dei problemi emersi dall’incontro del 9 luglio 2013
a) Disponibilità di bilancio

– Nel "tavolo" del 9 luglio ci sono state indicate dai rappresentanti comunali le seguenti grandezze economiche quanto a:

- ripristino lavastoviglie: 3000 € per scuola, per un totale di massimo 120.000 €;
- costo aggiuntivo del personale: considerando 1:30 ore al giorno per scuola, 190.000 € annui.
Tali cifre derivano però da una stima emersa in corso di discussione, quindi non ancora suffragata da note sulla situazione corrente, né tanto meno da note contabili: tutti elementi invece indispensabili per sviluppare il confronto in un’atmosfera di reciproca fiducia.
Va peraltro sottolineato che, nella citazione delle questioni relative al bilancio, questo viene considerato "rigido" e intoccabile, salvo poi aprire una finestra sul cosiddetto "aggiustamento" che il Consiglio comunale dovrebbe affrontare in autunno. E, inoltre, in quella riunione non si è fatta la minima menzione né dei costi relativi all’acquisto della plastica, né di quelli finali per il suo smaltimento.
E, assieme a queste mancanze, se ne registrano anche altre, di particolare gravità. Nell’abbozzare un primo bilancio costi-benefici relativo alla proposta avanzata dalla nostra Istanza, non sono stati presi nella minima considerazione una serie di fattori da non trascurare assolutamente:
1) il valore dell’impronta ecologica che la refezione scolastica marca in una realtà come Perugia;
2) il valore educativo per le giovani generazioni (e per il personale addetto) di comportamenti rivolti a "guadagnare salute" e tendenti alla riduzione dei rifiuti.

b) Principio di precauzione nell’uso di piatti in plastica
– La normazione in materia da parte dell’Unione europea è particolarmente densa: più di 322 atti reperibili in rete tra regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri. Il tutto in costante evoluzione e aggiornamento a significare la particolare attenzione per la salvaguardia della salute pubblica. Per limitarsi a citare i più rilevanti.

Riteniamo pertanto che qualsiasi parere e/o valutazione espressa dall’Asl1 (ex Asl2) in materia costituisca semplicemente l’indicatore dell’urgenza con cui l’Amministrazione comunale di Perugia e le ditte appaltatrici del servizio di refezione scolastica sono tenute a operare per l’eliminazione della plastica "usa e getta".

c) Plastiche biodegradabili
– A proposito dei materiali cosiddetti "biodegradabili" (quindi anche del mater-b) va evidenziata l’assoluta mancanza di letteratura scientifica che ne attesti sia un’atossicità (paragonabile a ceramica e vetro), sia tempi e modalità di biodegradazione – rinaturalizzazione, non paragonabili ai tempi del residuo organico.

d) Acquisti centralizzati
– Nell’eventualità che l’Ati, gestore del servizio, abbia proposto ai vari comitati mensa di acquistare in modo "centralizzato", oltre alle derrate, anche i supporti di stovigliame in plastica, si tratterebbe di una scelta che farebbe emergere una delega incompatibile con il Capitolato d’appalto.Via la plas tic a dalle mense sc olas tiche. Lo s t a t o dell’ art e dossier ottobre 2013 6

Domande per il futuro del confronto

Da un’analisi del testo "Capitolato d’appalto" che regola l’erogazione del servizio in corso fino al giugno 2014, si leggono una serie di punti sui quali all’Amministrazione poniamo le seguenti questioni:

a) punto 5 pag.7
- "Il gestore dovrà fornire bicchieri, tovagliette, posate e tovaglioli oltre ai piatti fondi e piani secondo il bisogno. Nelle scuole e nei luoghi dove non è presente la cucina devono essere forniti bicchieri di plastica, tovagliette di carta, posate e tovaglioli in confezioni igienicamente a norma".

Domanda:
Qual’è la tipologia dei piatti nelle scuole non dotate di polo-cottura?

b) punto 6 pag.7
- "È fatto obbligo di provvedere alla sanificazione dei mezzi di trasporto utilizzati e dei contenitori in modo tale che dai medesimi non derivi insudiciamento o contaminazione degli alimenti trasportati".

Domanda:
Se per legge vanno sanificati i contenitori dove vengono trasportati i cibi, anche i piatti di ceramica (eventualmente) forniti dalla ditta appaltatrice possono essere sanificati?

c) art. 27 pag.16
- "A carico del gestore sono gli oneri relativi alla rimozione dei rifiuti solidi urbani così come le spese inerenti allo smaltimento dei rifiuti speciali o dei rifiuti a raccolta differenziata".

Domande:
Come viene calcolato l’onere per ciascun plesso scolastico? Le scuole sono dotate dei cassonetti appositi? Se non lo sono tutte, esiste una mappa della situazione? I piatti di plastica sono ammessi dal Corepla come materiali riciclabili? Quali indicazioni ufficiali esistono sul loro stato di "ripulitura" dai residui organici presenti nei piatti utilizzati?

d) art. 43 pag. 23
- "L’Amministrazione appaltante si riserva di apportare, nel corso della durata dell’appalto, anche su suggerimento del Gestore al servizio tutte le modifiche che ritenesse, a proprio insindacabile giudizio, opportune in rapporto alla variazioni delle caratteristiche dell’utenza, all’evoluzione dei bisogni della popolazione ed alle mutate valutazioni circa le migliori modalità di risposta agli stessi che non comportino variazioni di spesa".

Domanda:
Le ditte fornitrici dei pasti hanno disponibilità / capacità / possibilità di passare dall’utilizzo dei piatti di plastica a quelli di ceramica?













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